Ambiente e sicurezza: effetti per l’uomo

Ambiente è il termine che delinea tutto ciò che ci circonda e con cui interagiamo. Rispettare l’ambiente significa rispettare la nostra salute e quella dell’umanità. Infatti solo in un ambiente sano è possibile salvaguardarsi da possibili rischi. Inoltre attuare comportamenti per rispettare l’ambiente comporta anche vantaggi nel sistema economico, nel turismo e nelle relazioni con le istituzioni.

 

Per questo la tutela dell’ambiente è perseguita anche dalla Costituzione italiana. La protezione dell’ambiente è infatti presente nei diritti fondamentali, sia nell’art. 9 sia nell’art. 117 della Carta Costituzionale. Perciò l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, sono in prima linea nella difesa dell’ambiente, valore fondamentale da custodire anche per la Costituzione Italiana. 

Tutela dell’ambiente: assistenza medica e legale

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Che cos’è l’ambiente e le varie tipologie

Il termine “ambiente” trae origine dalla parola latina ambiens, che significa “tutto ciò che sta intorno”. Per questo il concetto assume un significato più ampio. Per esempio, per quando riguarda l’uomo, indica l’insieme delle condizioni sociali, morali, culturali, storiche ed economiche in cui un individuo vive.

 

In ecologia, invece, l’ambiente indica nello specifico il contesto fisico e biologico che circonda un organismo, come clima e umidità, una popolazione di individui o una comunità biotica (biocenosi). Esistono varie tipologie di ambienti: acquatico o subacqueo, a sua volta distinto in marino, salmastro e di acque dolci, e subaereo o terrestre, distinto in ipogeo ed epigeo. In base, invece, ai macrosistemi paesaggistici ci sono quello desertico, quello della foresta equatoriale, la savana, la steppa e il bosco temperato. Al contrario, a seconda dei fattori climatici o bioclimatici, ci sono l’ambiente oceanico, quello continentale e quello submediterraneo. 

 

Infine la più grande distinzione di ambiente è quella tra ambiente naturale e quello antropico. L’ambiente naturale consiste nell’intero globo con le sue caratteristiche fisiche e biotiche. Fanno parte dell’ambiente naturale i deserti, le rocce, le spiagge e gli oceani. Mentre l’ambiente antropico prende in considerazione anche tutte le modifiche che l’essere umano è in grado di produrre sull’ambiente naturale attraverso le proprie attività.

Differenze tra natura, habitat e biodiversità

La natura racchiude l’universo nella sua totalità. Infatti la natura si identifica con la flora, cioè le specie vegetali, con la fauna, cioè le specie animali, e con i vari rapporti d’interconnessione con fenomeni meteorologici o geologici della Terra.

 

Con il termine “biodiversità”, invece, si indica la varietà delle specie viventi che popolano un dato ambiente. Questo si differenzia dalla parola “habitat”. Quest’ultima, infatti, vuole indicare come la presenza di una specie in un dato luogo modifichi i normali parametri ambientali. Interferisce quindi, in maniera più o meno significativa, con la vita di tutte le altre specie che popolano la stessa area.

Come salvaguardare l’ambiente: la tutela giuridica

Come salvare l’ambiente? La Costituzione ha stabilito che l’ambiente sia uno dei diritti fondamentale da tutelare, stabilendo quindi dei principi e delle regole per rispettare l’ambiente.

 

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (art. 9 Cost.).

 

Anche a livello internazionale negli anni sono state ideate istituzioni che avessero lo scopo di stabilire come aiutare l’ambiente. In particolare, nel 1972 si tenne, a Stoccolma, la Conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente umano sul tema della problematica ambientale legata alle politiche di sviluppo. In questa occasione, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì l’UNEP (United Nation Environment Programme), un’agenzia deputata a promuovere e coordinare l’azione ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo sostenibile.

 

Nel 1992, invece, a Rio de Janeiro, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo portò gli Stati alla sottoscrizione di numerosi documenti volti alla salvaguardia della natura. Per esempio fu firmata la Convenzione sul cambiamento climatico (UNFCCD) e Convenzione sulla diversità biologica (CBD).

I progressi stabiliti da Agenda 2030 e Rete Natura 2000

Ulteriori passi avanti vennero fatti nel 2015 con l’Agenda 2030. Qui l’ONU raccolse gli obiettivi di salvaguardia climatica e i vari Stati si sono impegnati a mettere a punto un piano che porti al miglioramento delle condizioni di vita nel mondo entro il 2030. Oltre alla salvaguardia dell’ambiente sono stabiliti anche principi per uno sviluppo sostenibile, ambientale e sociale. Devono quindi essere messe in atto una serie di politiche che permettano di garantire un’equità delle risorse economiche e sociali a tutti gli individui. 

 

A queste misure si aggiungono le direttive europee in materia ambientale: la direttiva Uccelli e la direttiva Habitat. Grazie a esse si sono forniti gli strumenti per la creazione di Zone di Interesse Protezionistico (ZIP) e Siti di Interesse Comunitario (SIC). Nello specifico, i ZIP proteggono gli habitat di uccelli migratori, i quali hanno bisogno di corridoi ecologici lungo i quali muoversi. Invece nei SIC vivono specie floristiche e faunistiche a rischio. In esse sono poi incluse anche zone interessate dalla presenza antropica.

I danni causati dall’uomo all’ambiente

L’essere umano è stato in grado di modificare, trasformare e spesso distruggere l’ambiente che lo circonda in modo molto significativo. Uno degli effetti causati dall’uomo è il cambiamento climatico, che provoca il riscaldamento globale e l’intensificarsi di fenomeni metereologici estremi, come alluvioni, inondazioni, desertificazione e scioglimento dei ghiacci. L’aumento delle temperature sull’intero pianeta è dovuto alle sempre crescenti emissioni di anidride carbonica, che hanno generato il cosiddetto “effetto serra”. La combustione dei fonti fossili, come carbone e petrolio, è alla base delle emissioni inquinanti.

 

A peggiorare il fenomeno vi è la deforestazione di molte aree e l’allevamento intensivo. Infatti le emissioni annuali di anidride carbonica per la sola produzione di carne bovina superano i 18 milioni di tonnellate. Inoltre l’allevamento di bestiame consuma il suolo e produce liquami con azoto, fosforo e antibiotici, che, a loro volta, disperdono ammoniaca e polveri sottili nell’aria. Inoltre, sono necessarie colture di cereali con elevate produzioni, in cui si utilizzano pesticidi e fertilizzanti, e grosse quantità di acqua.

Ambiente: sviluppo sostenibile e COVID-19

Gli effetti negativi sull’ambiente si ripercuotono anche sulla salute collettiva. Ne è stato un tragico esempio la pandemia di COVID-19. Questa epidemia ha dimostrato come l’ambiente sia interconnesso con la salute e come entrambi abbiano degli effetti sull’economia. Per questo motivo è importante perseguire uno sviluppo sostenibile. Per intraprendere un’efficace transizione ecologica e una ristrutturazione produttiva ecocompatibile è fondamentale il supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione Europea. 

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Il benessere e lo sviluppo economico presuppongono la tutela dell’ambiente. Questo aspetto è approfondito durante l’episodio di ONA TV: “Ambiente, amianto: Transizione ecologica opportunità per un modello di sviluppo sostenibile”.

 

In questa occasione l’Avv. Bonanni ribadisce come non ci potrà mai essere un futuro senza uno sviluppo sostenibile, che coniughi i valori della tutela dell'ambiente e della salute con la necessità dello sviluppo economico.


I danni causati all’ambiente dal progresso

Il cambiamento climatico, l’estinzione di varie specie animali e vegetali, l’aumento di patologie neoplastiche sono tutti sintomi del progresso. Con la rivoluzione industriale, oltre ai vantaggi ottenuti, sono emerse criticità che hanno causato e continuano a causare malattie e morti. 

 

Un caso esemplificativo è quello dell’uso dell’amianto, la cui capacità cancerogena è confermata dall’ultima monografia IARC. L’asbesto è stato ampiamente utilizzato nel nostro Paese, sia in edifici privati sia in quelli pubblici, come scuole e ospedali. A decenni dall’entrata in vigore della L.257/1992, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali di amianto in Italia. A denunciare questa grave situazione è l’Avv. Ezio Bonanni nella sua pubblicazione “Il Libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”. Le fibre di asbesto continuano a inquinare i luoghi di vita e di lavoro, causando l’aumento di coloro che sviluppano una malattia asbesto correlata. Tra le più gravi c’è il mesotelioma.

Per questo è importante salvaguardare l’ambiente, le condizioni di lavoro e la sicurezza dei lavoratori. Il concetto di industria deve essere ripensato nella sua dimensione etica, secondo i principi della Costituzione Italiana.

 

Si interrogano su questa questione anche coloro che sono intervenuti nell’episodio di ONA TV: “Sicurezza nei luoghi di lavoro realtà o utopia?”.

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Cosa fare per salvaguardare l’ambiente: assistenza ONA

L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, sono in prima linea nella difesa dell’ambiente. Impedire l’utilizzo di sostanze dannose per la salute ed evitare la contaminazione degli ambienti sono azioni fondamentali.

 

Queste finalità sono essenziali per tutelare dei valori difesi dalla Costituzione Italiana. Coloro che hanno subito danni alla salute o hanno visto lesi i propri diritti possono rivolgersi all’ONA. In questo modo, potranno usufruire dell’assistenza medica e dell’assistenza legale.